600 grotte nasce dalla passione vitivinicola e verso il territorio di origine dei tre soci, Giuseppe Crescente, Luigi Lauria e Vincenzo De Santo, con l’intento di valorizzare e recuperare un antico e raro vitigno autoctono presente nel territorio di Chiaromonte (Potenza), in Basilicata, nel Parco nazionale del Pollino, denominato Guarnaccino Nero di Chiaromonte.
600 sono le grotte, da cui il logo aziendale, scavate nella roccia, in un periodo di tempo che copre sei secoli, dal 1300 al 1900, esposte a nord dell’abitato di Chiaromonte, caratteristica del paese, raccolto sullo sperone roccioso ove, grazie alle naturali e ideali condizioni di umidità e temperatura, venivano trasformate le uve presenti nel territorio e affinati i vini in botti. Le grotte, nella loro suggestiva atmosfera, sono ancora oggi visitabili e rappresentano un inestimabile patrimonio di questa terra.
Obiettivo primario è quello di apprendere e utilizzare le migliori tecniche di coltura e vinificazione necessarie per esprimere al meglio le caratteristiche enologiche del Guarnaccino, attività svolte dai soci nel rispetto della tradizione ma con le migliori tecnologie e conoscenze del settore vitivinicolo.
Circa 5 sono gli ettari vitati totali dell’azienda, tutti nel territorio di Chiaromonte, di cui circa 2 ettari di Guarnaccino in località Capriccio di Chiaromonte, da 470 a 500 metri di altitudine con esposizione sud-sud est, a cui si aggiungono 1850 piedi di Guarnaccino in campi sperimentali autorizzati dalla Regione Basilicata.
Nei restanti ettari l’azienda coltiva vitigni internazionali per verificarne le attitudini enologiche nell’area di Chiaromonte, oltre a Fiano, Traminer, Tocai e Chardonnay. I suoli sono molto profondi, franco-sabbioso-argillosi con tessitura moderatamente fine, poco calcarei e a reazione alcalina, hanno drenaggio buono e permeabilità alta, buona dotazione di sostanza organica, pendenza debolmente acclive.
I terreni (terre rosse) sono particolarmente indicati per la coltivazione della vite. Tutte le attività di potatura e raccolta vengono effettuate a mano, mentre i trattamenti effettuati nei vigneti necessari ad ottenere uve sane e idonee alla vinificazione sono ridotti al minimo e nel rispetto della sostenibilità ambientale del territorio.